1. Per una parte delle riforme amministrative del governo Renzi, quali prefigurate dalla legge Madia, n. 124/2015, la Corte costituzionale ha rappresentato l’equivalente del referendum del 4 dicembre per le riforme costituzionali. La sentenza n. 251/2016 ha accolto il ricorso, proposto dalla Regione Veneto, in riferimento alle disposizioni della legge delega n. 124/2015, ritenendo che esse, nel prevedere l’adozione dei decreti legislativi attuativi previo parere, anziché previa intesa, della Conferenza Unificata o della Conferenza Stato-Regioni, si ponessero in contrasto con il principio di leale collaborazione, non valorizzando adeguatamente la partecipazione delle regioni in ordine alla disciplina di materie su cui concorrono, dando vita ad un intreccio inestricabile, titoli di competenza legislativa dello Stato e, appunto, delle regioni.