Pietro Zoli, Infiltrazioni criminali e appalti pubblici

Sommario:
1. Premessa.
2. Le risposte del legislatore per contrastare l’infiltrazione criminale negli appalti pubblici.
2.1. Le competenze dell’Anac in chiave preventiva.
2.2. L’interdittiva antimafia e le «white list»: strumenti in contatto?
2.3. La disciplina del subappalto a presidio della fase esecutiva.
3. L’opportunità della giurisdizione unica in materia di appalti pubblici.
4. La ricerca di qualità in seno agli enti aggiudicatori.
5.Verso la tracciabilità dei movimenti criminali.

Abstract:

L’elaborato analizza le caratteristiche delle infiltrazioni criminali all’inter­no degli appalti pubblici e propone misure concrete finalizzate a prevenire la descritta patologia. Le organizzazioni criminali oramai sono solite nasconder­si dietro negozi contrattuali di diritto privato ed adattare le proprie modalità d’intervento a seconda delle diverse fasi che compongono il ciclo d’appalto pubblico. La normativa vigente non pare offrire soluzioni adeguate alla persi­stente infiltrazione del crimine organizzato nell’economia legale nazionale. Il presente elaborato, dunque, si prefigge l’obiettivo di esplorare nuove prospet­tive, in particolare focalizzandosi sui temi che seguono: i principali compiti e poteri dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; la funzione e le differenze tra le interdittive antimafia e le c.d. «white list»; le norme che regolano l’esecuzione degli appalti pubblici. Infine, il principale rimedio suggerito al fine di arginare il problema esaminato è identificato nell’introduzione di una giurisdizione unica in materia di appalti pubblici, in modo tale da prevenire l’infiltrazione crimi­nale sia nelle fasi che precedono sia in quelle che seguono la stipulazione degli appalti pubblici.

Autore