Sommario:
1. Introduzione. Le ragioni della ricerca.
2. La road map dell’Ue: dal PAEC alla Strategia sul tessile.
2.1. La nuova responsabilità estesa del tessile: una disciplina europea in divenire.
2.2. Buona la prima, ma con tante ombre.
3. La filiera del tessile in Italia: un’istantanea dello status quo.
4. L’EPR in Italia: cosa c’era prima e cosa si attende dalla riforma, passando per la bozza di schema EPR del 2023.
4.1. Una filiera in fermento. I consorzi per la gestione dei rifiuti tessili.
4.2. La prima mossa del MASE e poi l’attesa: la bozza di schema EPR e le sue spine.
5. L’aderenza alla circolarità dell’industria tessile.
6. Per il momento…conclusioni.
Abstract:
In the midst of legislative action on the circular economy, this study explores the implications in the textile supply chain. The production and consumption patterns of the fashion and clothing industry exemplify the problems of a linear economy model: severe environmental degradation, excessive use of natural resources and social inequalities (e.g. fast fashion).
From this starting point, the paper analyses the main actions put in place at European and internal level: from the 2022 Textile Strategy to the 2024 Eco-design Regulation. In the Italian context, however, first the National Strategy on the Circular Economy (SEC) and then the NRRP funds push for the implementation of the Extended producer responsibility (Epr) instrument. The Epr is identified as an effective environmental policy strategy to positively affect the textile value chain, promoting prevention and the implementation of collection networks.
Finally, it is argued that the market for recycling and recovery of textile waste needs to be redefined.
Nel pieno dell’azione legislativa in materia di economia circolare, il presente studio approfondisce le implicazioni nella filiera del tessile. I modelli di produzione e consumo dell’industria della moda e dell’abbigliamento esemplificano i problemi di un modello lineare di economia: forte degrado ambientale, eccessivo uso di risorse naturali e diseguaglianze sociali (es. fast fashion). Partendo da questo punto zero, il lavoro analizza le principali azioni messe in capo a livello europeo ed interno: dalla Strategia sul tessile del 2022 al Regolamento sulla progettazione ecocompatibile del 2024. Nel contesto italiano, invece, prima la Strategia nazionale sull’economia circolare (SEC) e, poi, i fondi PNRR spingono sull’implementazione dello strumento dell’Extended producer responsibility. L’ EPR viene individuato come efficace strategia di politica ambientale allo scopo di incidere positivamente sulla catena del valore dei prodotti tessili, promuovendo la prevenzione e l’implementazione delle reti di raccolta. Risulta, infine, necessario resettare il mercato del riciclo e del recupero dei rifiuti tessili.